la creatività nel bambino
Educare alla creatività? E' davvero possibile? Ci chiediamo cosa fare per allenare e sviluppare lo spirito creativo del bambino. Il termine "creatività" è oggi sulla bocca di tutti, compare in ogni progetto pedagogico: il bambino deve essere creativo, questo sembra essere il traguardo da raggiungere in ogni percorso didattico ed espressivo. C'è ancora però tanta confusione sul significato della creatività. Che cosa significa essere creativi? C'è intanto un'importante differenza fra la creatività infantile e quella dell'adulto. Il bambino è curioso, esplora tutto, si mette in gioco e si diverte: queste attitudini naturali lo rendono già un potenziale creativo. Diamo ad un bambino una grande scatola di cartone: lo vedremo, quasi sicuramente, iniziare a confrontarsi con l'oggetto in vari modi e seguendo strade diverse. La scatola diventerà casa, tana, automobile e mille altri luoghi da esplorare attraverso il gioco simbolico. Oppure diventerà materiale da dipingere, colorare come se fosse un muro per graffiti, o ancora materiale da ritagliare per trasformarsi in altro. Questa è creatività. Non è servito granché. Ma è bastato per innescare il meccanismo creativo e produttivo. Perché la creatività è fatta di pensiero ed azione: le idee si trasformano in qualcosa, diventano un progetto da realizzare. Perché questo avvenga sono però necessari alcuni elementi: tempo e libertà. Non si è creativi in un clima di giudizio. L'adulto che mette pressione al bambino mentre immagina, elabora, trasforma e produce, limita ed inibisce la sua ricerca creativa. Dire ad un bambino che sta creando qualcosa: "non si fa così... qui è meglio così... dovevi fare così" non è incoraggiante e segue il principio contrario della creatività. Creare significa trovare nuove soluzioni. Proporre ai bambini il modello "giusto" o consueto per fare qualcosa significa cancellare la possibilità di trovare una nuova strada. La creazione è un atto libero che, spesso, va incontro all'errore. Fallire significa aver provato. Per essere creativi è necessario provare, sbagliare, sperimentare! Ci interessa davvero che un bambino disegni per la prima volta un albero "perfetto", secondo i canoni stabiliti, o ci interessa piuttosto la sua capacità di sperimentare per disegnare un albero? Torniamo alla nostra scatola di cartone: è diventata terreno di sperimentazione perché il bambino è stato libero di usarla, smontarla, immaginarla in contesti e soluzioni espressive diverse. Seconda questione: il tempo. Un bambino ha bisogno di tempo per creare. La creazione non rientra nella logica del tempo da consumare in fretta. La creazione è un flusso libero che viaggia in un tempo dilatato. Non è poi così difficile per ora: un clima privo di pressione e di giudizio e un tempo non divorante per favorire uno spazio espressivo che non soffochi la creatività. Potremmo iniziare da qui ... tutto il resto sarà un'avventura in divenire. Ma, se i nostri progetti non prevedono la possibilità di sperimentare, se mirano ad un prodotto finale già confezionato dall'adulto, se i bambini non avranno modo di esprimersi, sbagliare e riprovare ... riflettiamo un attimo prima di definirli progetti creativi.